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Nell’ambito della mostra “Valentina Cortese - Album di famiglia”, Elisabetta Invernici dialoga con personalità del mondo della fotografia, della moda e del cinema per raccontare il mondo di Valentina Cortese attraverso aneddoti e curiosità.
Programma
Nata nel 1923 o nel 1924? Figlia di N.N.? Cresciuta in campagna? Porta il foulard perché ha pochi capelli? E che dire del suo volto senza rughe, merito di un chirurgo estetico? Dove è finito il diamante grosso come una mandorla esibito all’anulare? E la sua doppia cassaforte svuotata di 2 milioni di gioielli? Che fine hanno fatto tutte le sue cose messe all’asta nei mesi scorsi?
Oggi molte di queste domande trovano risposta e altrettanti dati vengono rettificati grazie alla documentazione fotografica e testuale lasciataci dall’artista, conservata nell’archivio Zanoletti/Cortese e per la prima volta esposta al pubblico.
Nella chiacchierata con i curatori molte domande diventano occasione di racconti inediti e ricordi speciali, aneddoti e confessioni, spesso dalla voce diretta di Valentina che amava scrivere e lasciare traccia dei suoi pensieri. Concreta come una contadina o sognatrice come una farfalla? Protagonista in amore o vittima di passione? Fortunati incontri casuali o appuntamenti mirati decisi a tavolino? E ancora, ricca e felice o sempre malinconica? Sicuramente l’attenta creazione di un’immagine vincente che Valentina Cortese ha saputo costruire da sé e per sé fin dall’adolescenza ha generato una leggenda intramontabile. Di qui l’epiteto un po’ usurato: “L’ultima grande diva”. Mentre lei sedendosi a tavola si domanderebbe: “Caviale e champagne o risotto al salto?”