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Nell’ambito della mostra “Valentina Cortese - Album di famiglia”, Elisabetta Invernici dialoga con personalità del mondo della fotografia, della moda e del cinema per raccontare il mondo di Valentina Cortese attraverso aneddoti e curiosità.
Talk e visita guidata
Nell’album di famiglia di Valentina Cortese è stato ritrovato un ritratto della diva firmato dalla fotografa Ghitta Carell, la fotografa ungherese che realizzava ritratti delle celebrità.
Si presume che Valentina Cortese desiderasse per sé e per il figlio un ritratto da Ghitta Carell per entrare a far parte della prestigiosa lista di eminenti personalità. Da qui è partita l’idea di includere una “parentesi” con l’esposizione “Ghitta Carell. Grande in negativo” dedicata alla fotografa ritrattista.
A partire dagli anni Trenta, Carell aveva eseguito ritratti fotografici con gusto classico ispirandosi a pose da dipinto rinascimentale. Con un abile ritocco pittorico la ritrattista mitigava il realismo fotografico che avrebbe evidenziato i “difetti” delle fisionomie e migliorava le sembianze dei soggetti con il loro consenso.
Questo lavoro sulle lastre, che è rimasto nascosto ai più, non è sfuggito ad Ando Gilardi che alla fine degli anni ’60 stampò le lastre originali negative bianco e nero a colori e senza l’inversione tonale.
Si parlerà dell’incontro fra Ghitta Carell e Ando Gilardi, del perché lei abbia donato quella piccola parte delle sue lastre, ora conservate in Fototeca Gilardi, a lui che per primo l’aveva capita “in negativo”.
Relatori
Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti, Curatori della mostra
Elena Piccini e Patrizia Piccini, Fototeca Gilardi curatela focus “Ghitta Carell. Grande in negativo”
Roberto Mutti, Critico fotografico La Repubblica