Mappa
Per guardare la mappa modifica le impostazioni relative ai cookie analytics e di profilazione cliccando qui
La mostra celebra l'artista inglese ed esplora le opere degli ultimi vent'anni, dalla prima esposizione a Milano nel 2004.
Programma
La mostra, che si compone di 28 opere, esplora l'ampia gamma di sperimentazioni pittoriche di Harding offrendo allo spettatore la possibilità di seguire le fluttuazioni e gli sviluppi nella gestione del mezzo pittorico intrapresi dall’artista con la sua originalissima tecnica.
Harding è diventato noto a metà degli anni '90 per la realizzazione di un’astrazione “grunge", dipinti astratti che sembravano corporei e fisici. Queste prime opere hanno abbattuto le barriere tradizionali e hanno permesso l'ingresso delle idee del corpo, della soggettività e del mondo, introducendo nuovi modi di pensare e di avvicinarsi alla pittura astratta.
È la prima indagine retrospettiva del suo lavoro.
Ospitata nello Spazio IsolaSET, la mostra è aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 19:00 con ingresso libero e gratuito.
Inaugurazione: 6 novembre alle ore 18:00, ingresso libero e gratuito.
Biografia
Alexis Harding nasce a Londra nel 1973. Dalla metà degli anni Novanta Harding ha sottoposto la pittura a una singolare tensione fisica.
Il suo lavoro è emerso negli anni Novanta come un'interpretazione antagonista e indisciplinata della pittura astratta e si è sviluppato in una pratica più ampia che esplora e celebra le intersezioni tra astrazione e rappresentazione. Nel suo utilizzo di materiale pittorico basato sul tempo e nella reinvenzione e appropriazione di vari principi organizzativi, ha cercato nuove aree per la pittura. Tra i creatori più innovativi e motivati della sua generazione, la pratica di Harding negli ultimi 20 anni ha mirato a rinvigorire le possibilità della pittura astratta.
"Uso un linguaggio ordinario di astrazione per iniziare e poi cerco di cambiarlo radicalmente; nel tempo la pittura si muove e cambia nel suo percorso verso un'immagine e una dimensione compositiva e continuerà a farlo a lungo anche dopo che mi sarò allontanato dal quadro. Contingenza, controllo, caso e cancellazione sono al centro delle condizioni per realizzare queste opere. Ogni dipinto è soggetto a una specifica condotta pittorica in cui sono in grado di rallentare la realizzazione del dipinto e prendere decisioni incredibilmente rapide. Il lungo tempo di asciugatura è lì per consentire alle idee e al mondo di entrare. Ci sono molti processi e approcci per realizzare un dipinto che avvengono simultaneamente in studio, tendo a lavorare in serie che si sovrappongono, dove i dipinti mi indirizzano e mi chiedono di passare dall'uno all'altro e viceversa; sono in un continuo stato di formazione e cambiamento in cui il mio ruolo è quello di guidarli. Il movimento, la frattura e la rottura della superficie bagnata sono dinamici, corporei, entropici e continuamente generativi".
Le sue opere sono state esposte a livello nazionale e internazionale, dal 1995 a oggi. Harding è stato il vincitore del John Moores Prize 2004 per la pittura e del Premio MAC al Museo d’arte contemporanea di Lissone nel 2018.